Dopo una accurata ricerca, Daniela Baldo presenta alcuni documenti relativi alle delegazioni straniere in visita all’Università Castrense e agli ospedali nelle retrovie, con particolare attenzione alla delegazione giapponese
L’intervento è stato proposto alla serata OLTRECONFINE 15I17 di Sevegliano – Bagnaria Arsa
L’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro nella Grande Guerra
Furono le prime cruente battaglie sul Carso e l’emergenza sanitaria che si era venuta a creare in prima linea che convinsero il Governo Italiano a deliberare il 9 gennaio del 1916 l’istituzione della Scuola medica da campo, più nota con il nome di Università Castrense (dal latino castrum = accampamento), nelle retrovie della III Armata, a San Giorgio di Nogaro.
Per effetto dei D.L. n. 38 e n. 1678, in questa località del basso Friuli, dal 13 febbraio 1916 al 31 marzo del 1917 si svolsero corsi accelerati per oltre mille studenti di leva, aspiranti medici del V e VI anno, che furono sottratti temporaneamente ai Corpi d’armata per il proseguimento degli studi ed il conseguimento della laurea. Con il supporto del Comando Supremo e della CRI, questa straordinaria Istituzione didattica da campo si contraddistinse non solo per l’eccellente Organico dei docenti universitari militarizzati e per l’ampia casistica clinico-chirurgica che proveniva dal fronte, ma anche per gli ottimi risultati che riuscì ad ottenere nella formazione metodologica degli studenti.
Quella dell’Università Castrense fu un’esperienza unica nel suo genere in Italia e per certi versi irripetibile per le istituzioni scolastiche, ma che assolse proficuamente il suo scopo: preparare quanti più medici possibili per le necessità della guerra e per la cura degli ammalati in un conflitto che stava sempre più dissanguando le risorse della Paese, mentre si allontanava la speranza di una sua rapida conclusione.
Come ricercatrice storica dell’Università Castrense, nei Forum di OLTRECONFINE Daniela Baldo ha cercato di far conoscere, con interventi mirati e documentati, la stretta collaborazione che si era instaurata fra questa Facoltà medica che operò nelle retrovie della III Armata e gli ospedali da campo che erano stati allestiti nei paesi della Bassa friulana.
Ha inoltre fatto rilevare come nel Centro ospedaliero universitario di San Giorgio, a fronte delle necessità belliche, si approfondirono le ricerche batteriologiche, la sperimentazione e l’uso degli apparecchi radiografici, mentre la preparazione generica del medico – contemporaneamente chirurgo, oculista, dentista e neurologo – si modificò iniziando quel fenomeno della specializzazione che da allora è divenuto una necessità per l’esercizio della medicina.
Originaria di San Giorgio di Nogaro, Daniela Baldo si è laureata in Pedagogia all’Università di Trieste e ha insegnato nell’Istituto Comprensivo di San Giorgio di Nogaro. Ricercatrice storica dell’Università Castrense, ha curato la pubblicazione, con Daniele Vianello e Massimiliano Galasso, Studenti al fronte. L’esperienza della Scuola medica da campo di San Giorgio di Nogaro, l’Università Castrense (LEG, 2010). Scrive e collabora con il Comitato Nazionale della CRI, con la Società Italiana di Medicina e con l’ Istituto storico francese- fondazione E. Chassaing e P. Duval.
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