OLTRECONFINE 15I17 chiude con il botto. Hanno fatto il tutto esaurito le repliche programmate alla Caserma Montesanto di Palmanova dello spettacolo “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento”, la restituzione teatrale che chiude il percorso di incontro con le comunità del Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto curato da Cikale Operose diretta da Giampaolo Fioretti.
A grande richiesta, in accordo con il Comune, gli organizzatori hanno dunque aggiunto una replica straordinaria per venerdì 3 novembre alle 20.30.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria chiamando il 392.0602632 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 fino al giorno dello spettacolo (max 40 persone per recita).
ESTRATTO VIDEO DALLA RESTITUZIONE A PALMANOVA
Diretto da Francesco Accomando, il lavoro “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento” vede in scena attori non professionisti (Silvio Basile, Anna Bolognese, Bruno Chiaranti, Pia Comoretto, Paolo Da Dalt, Silvia D’Ambrosio, Rossana Di Tommaso, Rinaldo Fantino, Gabriella Ferigutti, Romeo Mischis, Sergio Pagavino, Simona Schepis, Renato Sclauzero, Bruno Tomasin, Fabio Vidoz) che si sono uniti per dare vita ai ricordi, alle suggestioni, alle fotografie, alle testimonianze raccolte tra i cittadini durante le serate-forum dei mesi scorsi e che comprendono un periodo che va dal giugno 1915 fino ai fatti di Caporetto nell’ottobre del 1917.
ESTRATTO VIDEO DALLA RESTITUZIONE A PALMANOVA
Oltre sei mesi di prove con attori non professionisti, serate di confronto con le comunità locali del FVG, un grande collage di storie, sentimenti e aneddoti sulla Grande Guerra vissuta a cavallo tra Italia e Austria. Nei mesi di lavoro si sono incrociate le relazioni degli storici locali e le memorie di singoli cittadini che hanno dato vita una struttura che unisce narrazione e azioni sceniche. Le storie narrate seguono l’idea di uno sguardo dal basso, popolare, di gente semplice che viveva a ridosso del confine, rielaborato attraverso i linguaggi della contemporaneità, fatti di parole, musica, immagini evocate e gestualità scenica.
OLTRECONFINE è un progetto partecipato che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni de FVG: Palmanova come capofila e poi Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.
“Siamo arrivati al momento conclusivo di questa seconda esperienza progettuale di Oltreconfine che avrà luogo nella nostra città – rimarca Adriana Danielis vicesindaco di Palmanova, Comune capofila del progetto – Si può già trarre un bilancio positivo su questa diversa modalità del ricordare la nostra storia. Caporetto fu un evento drammatico per le nostre terre che videro l’occupazione di eserciti stranieri per un anno esatto, la prigionia in Austria e Germania, conobbero la fuga e poi l’esodo di parte della comunità e delle amministrazioni. Il Comune di Palmanova trasferì la sua sede a Firenze da dove avvenivano i contatti con i prigionieri e le loro famiglie. Sono queste tragedie umane a segnare le coscienze e a porci con occhi attenti al presente che, come vediamo, tende a ripresentare schemi di comportamento, di fatto mai superati, e a ripresentarsi non appena si oblia la memoria di testimoni diretti e indiretti. Tenere vivi i fatti attraverso il mondo dei vissuti e quindi della gente comune, credo sia il grande merito di questo progetto che agisce sulla doppia dimensione storica e di consapevolezza, prerogativa di un certo teatro e del suo impatto con il pubblico. Al termine di questa esperienza ci organizzeremo subito con tutti i Comuni per dare avvio alla terza e ultima parte di Oltreconfine”.
“Oltreconfine – spiega il direttore artistico Francesco Accomando – è nato dall’esigenza di creare un immaginario storico, comune e condiviso, di alcuni avvenimenti significativi nella pluralità dei punti di vista e nel superamento di alcune distorsioni, mistificazioni e manomissioni intercorse negli anni successivi. Così possiamo raccogliere, valorizzare e rendere comune un patrimonio di storie emblematiche nel rispetto storico del doppio punto vista italiano e austriaco, contribuendo alla costruzione di una coscienza e di una cultura europea dei territori volte al superamento dei contrasti, dei conflitti e dell’idea stessa di confine”.
ESTRATTO VIDEO DALLA RESTITUZIONE A PALMANOVA